
Generatore austriaco collocato in prima linea. Quelli adottati nelle fortezze erano simili (www.europeana.eu)
Per i forti degli altipiani venne prevista l’adozione di un generatore di corrente centralizzato, per poter alimentare i riflettori, l’impianto di ventilazione, le pompe, il compressore, l’illuminazione interna e i collegamenti telefonici. Al generatore termico, costituito da un motore a benzina di 60 cavalli vapore, vennero abbinate degli accumulatori (delle batterie), che consentivano di immagazzinare l’energia elettrica prodotta ed utilizzarla anche quando il gruppo generatore era spento. Naturalmente venne previsto anche un locale dove stivare i bidoni di benzina necessari al funzionamento delle macchine. La collocazione di questi locali fu talmente ben studiata che non si verificò mai alcun malfunzionamento del gruppo-generatore ed accumulatori imputabile a danni di guerra e nessun bombardamento fu mai in grado di danneggiare questi apparati. Ciò è tanto più considerevole se si considera che secondo gli atti del tribunale di guerra che processò il comandante di Forte Campo di Luserna, Emanuel Nebesar, la resa di Luserna venne decisa proprio perché i bombardamenti incessanti stavano minacciando di far saltare in aria il deposito carburanti della fortezza.