Belvedere – Telefono e tubi portavoce

Centrale telefonicaIl forte era dotato di una centrale telefonica, la quale serviva sia per le comunicazioni esterne che per quelle interne. Le linee telefoniche interne collegavano tra loro gli osservatori con le batterie e con i vari Blockhausen, oltre che con la stanza ufficiali.

Le linee esterne, interrate per alcune centinaia di metri di distanza dall’opera per proteggerle dai bombardamenti, collegavano forte Belvedere con le opere corazzate limitrofe e con alcune postazioni dei dintorni, come gli osservatori di Spileck e quelli posti nelle immediate vicinanze dell’opera. Il telefono era dunque indispensabile per il combattimento sia in senso attivo, vista il suo ruolo nella gestione delle forze di artiglieria, sia in senso passivo, per comunicare in tempo reale alle varie centrali operative, tra cui il comando di fortezza di Trento, l’evolversi della situazione bellica. Proprio questa caratteristica, insieme alla collocazione delle altre opere della “cintura di fuoco”, costituiva quel sistema fortificato che era la vera forza delle difese austriache del Tirolo meridionale.

Schema dell'impianto telefonico e dei tubi portavoce (tratto da Puecher M., Forte Belvedere Gschwent)

Schema dell’impianto telefonico e dei tubi portavoce (tratto da Puecher M., Forte Belvedere Gschwent)

In caso di malfunzionamento nel forte era presente anche un sistema di tubi portavoce, del tutto simili a quelli presenti sulle navi da combattimento. Essi si ramificavano non tanto tra blocco batterie e blocco casamatte, viste anche le grandi distanze in gioco, quanto tra le cupole corazzate e gli osservatori degli ambienti di combattimento. Rimangono molte tracce nelle murature di questi strumenti, parzialmente asportati alla fine della guerra dai recuperanti.
Durante i bombardamenti del 1915-1916 si verificò spesso l’interruzione delle linee telefoniche interne, segno della violenza inaudita delle artiglierie e della concentrazione del fuoco nemico. Esse vennero più volte riparate e, a volte, sostituite con più “agili” impianti telefonici da campo.

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